Caduta durante la raccolta della frutta: chi è responsabile?
Nel caso in esame, una donna chiede ad un amico di raccogliere la frutta dal suo albero di susine, permettendogli di tenere la maggior parte come compenso. L'amico appoggia la scala su un ramo che cede, facendolo cadere e ferendolo gravemente.

L'uomo decide, quindi, di citare in giudizio la donna ma si vede rigettare le proprie doglianze. I giudici, infatti, sottolineano che la responsabilità per danni causati da oggetti in custodia è oggettiva e il custode deve dimostrare il caso fortuito per liberarsi da tale responsabilità. Nel caso in questione, l'uomo si è appoggiato a un ramo instabile, non adatto a sostenere il suo peso e quello della scala. Questo comportamento negligente è stato considerato grave, specialmente perché l'uomo conosceva bene il luogo e i rischi associati.
La Corte sottolinea a riguardo che la condotta del danneggiato deve essere valutata considerando il dovere generale di cautela e solidarietà. Inoltre, viene chiarito che gli obblighi di prevenzione e sicurezza sul lavoro spettano ai lavoratori autonomi e non al committente. Quindi, era responsabilità dell'uomo garantire la propria sicurezza.
Tale decisione conferma che il danneggiato doveva provvedere alla sua sicurezza, pertanto, viene condannato al pagamento delle spese legali e di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato.