Retribuzione adeguata per garantire l’indipendenza dei giudici
Necessario tutelarli da qualsiasi pressione che possa influenzare le loro decisioni e proteggerli dal rischio di corruzione

A garantire l’indipendenza dei giudici è anche la retribuzione, che deve essere all’altezza dell’importanza delle loro funzioni. Questo il punto fermo fissato dai giudici (sentenza del 25 febbraio 2025 della Corte di giustizia dell’Unione Europea), chiamati a prendere in esame le obiezioni sollevate da alcuni magistrati polacchi e da alcuni magistrati lituani in merito alla fissazione della retribuzione riconosciuta loro. Ampliando l’orizzonte oltre gli specifici contesti nazionali, i giudici comunitari precisano gli obblighi del diritto dell’Unione Europea relativi alla fissazione della retribuzione dei magistrati nazionali, e ricordano che le modalità di determinazione della retribuzione debbono essere ancorate nella legge e oggettive, prevedibili, stabili e trasparenti. In questo quadro si inserisce, secondo i giudici comunitari, una considerazione fondamentale: la retribuzione costituisce una delle garanzie dell’indipendenza dei giudici e quindi deve essere all’altezza dell’importanza delle loro funzioni. Di conseguenza, la sua determinazione deve avere una base legale e soddisfare i criteri di oggettività, prevedibilità, stabilità e trasparenza. Il livello di retribuzione dei giudici deve essere sufficientemente elevato, tenuto conto del contesto socioeconomico dello Stato, in particolare in considerazione della retribuzione media. Quindi, qualsiasi deroga al modo di fissarla deve essere giustificata da un obiettivo di interesse generale, e tali deroghe, che non devono riguardare specificamente i giudici, devono essere necessarie, proporzionate e temporanee, e non possono pregiudicare l’adeguatezza della retribuzione dei giudici alle loro funzioni, al fine di tutelarli da qualsiasi pressione che possa influenzare le loro decisioni e proteggerli dal rischio di corruzione. Tuttavia, l ‘indipendenza dei giudici non impedisce, precisano i giudici comunitari, di fissare la loro retribuzione al di sotto della media degli altri professionisti legali. Le deroghe alle norme relative alla fissazione della retribuzione dei giudici devono essere giustificate da un obiettivo di interesse generale, come l’eliminazione di un disavanzo pubblico eccessivo. In linea di principio, esse non devono riguardare specificamente i giudici. Esse devono inoltre essere necessarie e strettamente proporzionate alla realizzazione dell’obiettivo perseguito. Nonostante l’applicazione di tali misure eccezionali e temporanee per loro natura, la retribuzione dei giudici deve rimanere comunque adeguata all’importanza delle loro funzioni. Infine, le modalità di determinazione della retribuzione dei giudici, così come le misure che v i derogano, devono poter essere oggetto di un controllo giurisdizionale effettivo dinanzi a un giudice nazionale.