Troppi voli cancellati e difficoltà per i rimborsi: multa sacrosanta per la compagnia aerea

Confermato dai giudici il provvedimento adottato dall’Antitrust. Il contesto pandemico non può giustificare la condotta della società

Troppi voli cancellati e difficoltà per i rimborsi: multa sacrosanta per la compagnia aerea

Legittima la multa – 2milioni e 800mila euro, nel caso specifico – per la compagnia aerea che, nascondendosi dietro l’alibi della pandemia, ha provvedo ad una cancellazione a raffica dei voli, e, allo stesso tempo, ha reso complicato per i viaggiatori la possibilità di ottenere il rimborso. Questa la posizione assunta dai giudici (sentenza numero 3151 del 12 febbraio 2025 del Tar Lazio), i quali hanno respinto le obiezioni sollevate dalla società e hanno confermato in toto il provvedimento sanzionatorio adottato dall’Antitrust. Per i giudici bisogna partire da un dato di fatto: sono state disposte, lungo un arco di tempo di circa cinque mesi nel 2020 (giugno-ottobre), una serie di cancellazioni caratterizzate da percentuali quantitativamente significative (giugno il 75 per cento; luglio il 27 per cento; agosto il 13 per cento; settembre il 16 per cento; ottobre il 27 per cento), e ciò nonostante fossero stati nuovamente consentiti gli spostamenti all’interno e all’esterno del territorio nazionale e e fossero venuti meno, quindi, i limiti alla circolazione stabiliti dai provvedimenti governativi di contenimento dell’epidemia da Covid-19. Per i giudici non ci sono dubbi: il contesto economico e operativo del tutto eccezionale dovuto alla pandemia non può essere qualificato alla stessa stregua della nozione regolamentare di circostanze eccezionali, essendosi trattato, invece, come ammesso dalla stessa società, di far fronte a criticità, innanzitutto, di natura economica e organizzativa, per tutti gli operatori del settore aereo a livello globale. A rendere non difendibile la posizione della società, poi, anche, osservano i giudici, l’avere essa fornito informazioni ingannevoli sui diritti spettanti ai passeggeri in caso di cancellazione, omettendo di prospettare in modo prioritario l’alternativa tra un nuovo volo e il rimborso in denaro e prospettando prioritariamente, invece, l’emissione un voucher, e l’avere anche, a seguito della cancellazione del volo, creato difficoltà ai consumatori che intendevano richiedere il rimborso del biglietto annullato in luogo della emissione di voucher, e, ancor più specificamente, aver creato difficoltà di contatto attraverso i servizi di assistenza alla clientela, offrendo esclusivamente l’utilizzo di un numero telefonico a pagamento e processando con ritardo le relative richieste.

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