Autovelox: omologazione e approvazione preventiva
Nella situazione presa in esame, si discute se l'approvazione preventiva di un autovelox possa essere considerata equivalente all'omologazione dell'apparecchio stesso
Il caso riguarda l'annullamento di una multa emessa dalla Polizia locale di Treviso a causa dell'uso di un autovelox non omologato, e il Comune veneto ha presentato ricorso in Cassazione per contestare la sentenza che non ha accettato l'equiparazione tra i processi di approvazione e omologazione.
La questione centrale è se la sola approvazione preventiva dell'apparecchio possa essere considerata equivalente all'omologazione dal punto di vista legale. Si spiega che l'omologazione di un dispositivo come l'autovelox è un procedimento tecnico-amministrativo mirato a garantire la corretta funzionalità e precisione dello strumento utilizzato per rilevare le infrazioni stradali. Questo aspetto è fondamentale per la legittimità dell'accertamento di violazioni come il superamento dei limiti di velocità.
La Corte di cassazione ha chiarito che la questione della affidabilità dell'apparecchio di misurazione della velocità deve essere accertata mediante le certificazioni di omologazione e conformità, e che la verifica della funzionalità e affidabilità dello strumento non può essere basata esclusivamente sul verbale di accertamento. Di conseguenza, il giudice deve verificare se tali controlli siano stati effettuati per garantire la corretta operatività dell'apparecchio.
Alla luce di tali considerazioni e dei precedenti giurisprudenziali, la Corte ha respinto il ricorso presentato dal Comune veneto, confermando che l'omologazione dell'apparecchio è un requisito essenziale per garantire la validità e la legittimità dell'accertamento delle infrazioni stradali. In conclusione, l'approvazione preventiva del dispositivo non può essere considerata equivalente all'omologazione, e pertanto il ricorso è stato respinto. (Cass. civ., sez. II, ord., 18 aprile 2024, n. 10505).