La breve durata del matrimonio influisce sull’assegno di mantenimento?
Il fatto che la moglie abbia abbandonato la casa coniugale pochi mesi dopo il matrimonio deve essere preso in considerazione dal giudice in sede di separazione.

La durata del matrimonio e il contributo di un coniuge alla formazione del patrimonio dell'altro costituiscono criteri significativi per quantificare l'assegno di mantenimento. Tali elementi non possono, di regola, essere usati per escludere l'assegno in caso di separazione, ma sono valutabili per stabilirne l'ammontare.
In altre parole, la brevità del matrimonio non esclude automaticamente il diritto all'assegno di mantenimento, a condizione che sussistano determinati elementi: l'innocenza del coniuge richiedente rispetto alla separazione, la mancanza di redditi adeguati per mantenere lo stesso tenore di vita del matrimonio e la disparità economica tra le parti.
Ciò posto, è pur vero che, secondo la giurisprudenza, in situazioni di matrimonio brevissimo senza alcuna condivisione materiale o spirituale tra i coniugi, il diritto al mantenimento può essere negato. Nel caso specifico, non è stata considerata la brevità estrema del matrimonio (solo pochi mesi), né per quanto riguarda l'applicazione dell'assegno né per la sua quantificazione. Nonostante la separazione dopo pochi mesi di matrimonio, la Corte d'appello dovrà quindi rivalutare la situazione alla luce dei principi legali enunciati (Cass. civ., sez. I, ord., 24 luglio 2024, n. 20507).