Multa a ‘DR Automobiles’: vetture presentate come ‘made in Italy’ ma prodotte in realtà in Cina
Sanzione di 6milioni di euro alla società per comunicazioni promozionali ingannevoli in merito al Paese di produzione dei veicoli proposti sul mercato

Multa salata – 6milioni di euro, per la precisione – quella inflitta (provvedimento dell’11 giugno 2024) dall’’Autorità garante della concorrenza e del mercato alla ‘DR Automobiles srl’ per pratiche commerciali scorrette. Nello specifico, alla società è stato contestato di avere indicato in modo ingannevole, nelle comunicazioni promozionali ai consumatori potenziali acquirenti, l’Italia anziché la Cina come luogo di produzione delle vetture commercializzate con i marchi ‘DR’ ed ‘EVO’. Allo stesso tempo, la società, insieme alla controllata ‘DR Service & Parts S.r.l.’, non ha garantito un adeguato rifornimento dei pezzi di ricambio né opportuna assistenza post vendita ai proprietari delle vetture tramite la rete dei concessionari e delle officine autorizzate, cui, tra l’altro, non è stata fornita idonea formazione tecnica. Questa pratica può ostacolare, secondo l’Antitrust, l’esercizio dei diritti dei consumatori, compreso il diritto di ottenere la riparazione dell’automobile e un’adeguata assistenza post-vendita, anche nell’ambito della garanzia legale di conformità del prodotto acquistato. Secondo quanto appurato dall’Antitrust, la ‘DR Automobiles’, nell’ambito dei messaggi e delle comunicazioni commerciali diffusi almeno a partire dal dicembre 2021 attraverso vari canali, ha indicato l’Italia come origine e luogo di effettiva produzione delle autovetture, mentre, in realtà, si tratta di autoveicoli prodotti in Cina, salvo marginali interventi di rifinitura e di completamento effettuati in Italia. A rendere più grave la pratica ingannevole, poi, la contemporaneità con un periodo di forte aumento delle vendite delle autovetture a marchio ‘DR’ ed ‘EVO’ sul mercato italiano.